ABIURA, APOSTASIA: MA COME?(Carlo Jacob,2019)
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SILENCE(Martin Scorsese,2016)
Regia: Martin Scorsese, con Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Ciarán Hinds, Yōsuke Kubozuka, Issei Ogata, Stati Uniti d’America, Taiwan, Messico, 161 minuti
Cast:
Andrew Garfield: Padre Sebastião Rodrigues, Adam Driver: Padre Francisco Garupe, Liam Neeson: Padre Cristóvão Ferreira, Tadanobu Asano: interprete, Ciarán Hinds: Padre Alessandro Valignano, Shin’ya Tsukamoto: Mokichi, Yōsuke Kubozuka: Kichijiro, Issei Ogata: Inoue Masahige, Yoshi Oida: Ichizo, Nana Komatsu: Monica (Haru), Ryō Kase: Juan (Chokichi), Yasunari Takeshima: Haku, Tetsuya Igawa: gesuita, Béla Baptiste: Dieter Albrecht
Riconoscimenti
- 2017 – Premio Oscar
- Candidatura alla Migliore fotografia a Rodrigo Prieto
- 2016 – National Board of Review Awards
- 2016 – American Film Institute
- Migliori dieci film dell’anno
Distribuzione
L’anteprima del film si è tenuta a fine novembre a Roma, davanti a un pubblico ristretto di 400 padri gesuiti con il benestare di padre James J. Martin, editore della rivista gesuita America, che ha collaborato come consulente nella produzione del film e ha scelto personalmente la location italiana e la data. La rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica il 9 dicembre successivo ha pubblicato in italiano e inglese un’ampia intervista di 22 pagine a Martin Scorsese, realizzata dal direttore Antonio Spadaro, nella quale il regista parla estesamente dell’ispirazione del suo film.
Negli Stati Uniti il film ha avuto una distribuzione limitata a opera di Paramount Pictures a partire dal 23 dicembre 2016,per poi essere distribuito in tutto il paese nel gennaio 2017.
In Italia il film è uscito nei cinema il 12 gennaio 2017, distribuito da 01 Distribution.
Produzione e Incassi
Dopo aver girato i precedenti due film ricorrendo alla cinepresa digitale, Martin Scorsese ha deciso che per Silence avrebbe utilizzato esclusivamente la pellicola 35 millimetri.
Inizialmente Martin Scorsese aveva scritturato Daniel Day-Lewis, Gael García Bernal e Benicio del Toro, tuttavia hanno tutti abbandonato il progetto a causa dei ritardi continui nella lavorazione e sono stati sostituiti rispettivamente da Liam Neeson, Andrew Garfield e Adam Driver [11]
Le riprese si sono svolte interamente in Cina e a Taiwan, dal 30 gennaio al 15 maggio 2015.
Con un budget di 46 milioni di dollari, il film è stato un flop. Gli incassi mondiali sono stati di circa 23 milioni di dollari, di cui solo 7 milioni nel mercato nordamericano; rendendo la pellicola di minor successo commerciale di Martin Scorsese.
Critica
Il titolo del film Silence riprende il problema teologico del non intervento di Dio di fronte alla presenza del male; ovvero, secondo MYmovies, «il sentirsi abbandonato da un Dio il cui silenzio è talvolta assordante. Ognuna delle torture cui padre Rodrigues, l’io narrante della storia, verrà sottoposto mette alla prova non solo la sua fede ma la sua visione del mondo, l’idea stessa che esista una verità assoluta valida per tutti, e la legittimità di imporla agli altri, esponendoli a pericolo di vita. Dopo averci fatto immedesimare nelle lodevoli intenzioni di Rodrigues, infatti, Scorsese ribalta più e più volte la prospettiva, mostrandoci come, dal punto di vista giapponese, l’attività missionaria contenesse in sé una volontà colonizzatrice […] In questo senso Scorsese costruisce un film binario e palindromo […] che consente una doppia e opposta lettura della vicenda narrata».
Scrive Il Morandini: «Debole nell’argomentazione teologica, confuso anziché complesso. Suscita domande, non fornisce risposte, ma fa riflettere».
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Pubblicato su The Catholic Thing, 2016, Traduzione di Davide Polenghi
http://www.iltimone.org/news-timone/silence-di-scorsese-non-un-film-cristiano-un-film/
«’Silence’ di Scorsese non è un film cristiano. E’ un film sull’apostasia presentata come atto di carità »
Quando San Francesco Saverio portò il cattolicesimo in Giappone nel 1549, era dura imbattersi in persone convertite. Saverio ebbe molte difficoltà a imparare il giapponese, e, inizialmente, si affidò alle immagini, di solito illustrazioni di Cristo, di Maria e dei santi, per raccontare la storia cristiana. Morì tre anni dopo l’inizio della sua missione in questo paese.
Tuttavia, si convertirono in centinaia di migliaia, e la Chiesa giapponese prosperò per più di una generazione, fino all’inizio delle persecuzioni. Nel 1597, ventisei cristiani furono crocifissi a Nagasaki. A partire dell’anno seguente e fino agli anni ’30 del secolo successivo, altri 205 nel paese furono martirizzati. E, dall’arrivo in Giappone, nel 1639, dei due preti-eroi portoghesi, di cui parla anche Shusaku Endo nel suo romanzo Silenzio, del 1966, ne vennero uccisi altri 206 con la colpa di essere Kirishitan.
Quello che le autorità giapponesi ritenevano essere un contributo commerciale con i paesi occidentali, da quel momento venne considerato una minaccia letale al patrimonio culturale giapponese. L’opera missionaria era pericolosa, e quei finti preti, basati su veri missionari, erano totalmente pronti a morire per Gesù. Ma il libro di Endo (e la sua nuova versione cinematografica di Martin Scorsese) non parla di martirio, ma su come evitarlo. Le autorità vogliono, soprattutto, l’apostasia (convinta o non), e la maggior parte dei personaggi principali diventano apostati.
Da WIKIPEDIA:
Il film, che segna il ritorno alla collaborazione con Scorsese dello sceneggiatore Jay Cocks, dopo L’età dell’innocenza e Gangs of New York[2], è tratto dal romanzo storico Silenzio del 1966 del giapponese Shūsaku Endō, che narra le persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Tokugawa nel XVII secolo e la storia dei padri gesuiti realmente esistiti Padre Cristóvão Ferreira e il gesuita italiano Giuseppe Chiara, su cui Endo ha modellato il personaggio di Padre Rodrigues. [3] Nei panni di tre padri gesuiti appaiono Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson.
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Agli inizi del diciassettesimo secolo, padre Padre Sebastião Rodrigues e Padre Francisco Garupe, gesuiti portoghesi, con il permesso dei superiori partono per il Giappone sulle tracce di Padre Cristóvão Ferreira, scomparso misteriosamente in quel lontano paese, forse a Edo, capitale e sede dello shogun o a Nagasaki. In Europa giungono notizie di massacri e torture dei cristiani che non abbandonano la loro fede, che non abiurano. La notizia più preoccupante che giunge al generale dei gesuiti a Roma è che Padre Cristóvão Ferreira , il più eminente dei gesuiti sbarcati in Giappone, abbia abiurato sotto le torture e sia passato al servizio del vecchio e crudele inquisitore Inoue Masahige. Rodrigues e Garrupe si offrono volontari per affrontare il lungo viaggio e ristabilire la verità.
Sbarcati fortunosamente a Macao, vengono avvicinati da un personaggio che si dice cristiano e di sapere come rintracciare Ferreira: iIl simpatico Kichijiro (Yōsuke Kubozuka) [francamente ispirato a Scorsese dal celeberrimo personaggio di Kikuchiyo di Toshiro Mifune ne “I sette samurai” di Akira Kurosawa(1954), ovviamente qui meno bellicoso dell’originale, aduso ad abiurare ogni volta che si fosse reso necessario, fino al sacrificio finale].
I due si separano per avere più probabilità di rintracciare Ferreira. Garrupe si sacrifica per salvare alcuni innocenti ma Rodrigues dopo sofferenze e torture , riesce finalmente a raggiungere Ferreira con cui ha il “redde rationem” definitivo. Di fronte alle argomentazioni di quest’ultimo, di cultura e intelligenza superiore, che lo convince dell’impossibilità di convertire al cristianesimo una civiltà millenaria così lontana dal cristianesimo, abiura diventando il nuovo consigliere di Masahinge quando Ferreira muore, convertendosi allo stile e alla filosofia giapponese, sposandosi, e vivendo molti anni ancora come inquisitore addetto alla proibizione e alla censura di tutti i simboli cristiani importati clandestinamente dall’occidente.
Vecchio, raccomanda alla moglie di seppellirlo con un simbolo cristiano: un piccolo e umile crocifisso.
(continua)