SILENCE

ABIURA, APOSTASIA: MA COME?(Carlo Jacob,2019)

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SILENCE(Martin Scorsese,2016)

Regia: Martin Scorsese, con Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Ciarán Hinds, Yōsuke Kubozuka, Issei Ogata,  Stati Uniti d’America, Taiwan, Messico, 161 minuti

Cast:
Andrew Garfield: Padre Sebastião Rodrigues, Adam Driver: Padre Francisco Garupe, Liam Neeson: Padre Cristóvão Ferreira, Tadanobu Asano: interprete, Ciarán Hinds: Padre Alessandro Valignano, Shin’ya Tsukamoto: Mokichi, Yōsuke Kubozuka: Kichijiro, Issei Ogata: Inoue Masahige, Yoshi Oida: Ichizo, Nana Komatsu: Monica (Haru), Ryō Kase: Juan (Chokichi), Yasunari Takeshima: Haku, Tetsuya Igawa: gesuita, Béla Baptiste: Dieter Albrecht

 

Soggetto dal romanzo di Shūsaku Endō
https://it.wikipedia.org/wiki/Silenzio_(Sh%C5%ABsaku_End%C5%8D)
Sceneggiatura Jay Cocks, Martin Scorsese
Produttore Barbara De Fina, Randall Emmett, Vittorio Cecchi Gori, Martin Scorsese, Irwin Winkler, Emma Tillinger Koskoff, Gaston Pavlovich
Distribuzione in italiano 01 Distribution
Fotografia Rodrigo Prieto
Montaggio Thelma Schoonmaker
Musiche Kim Allen Kluge, Kathryn Kluge
Scenografia Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
Costumi Dante Ferretti

 

Riconoscimenti

 

Distribuzione

L’anteprima del film si è tenuta a fine novembre a Roma, davanti a un pubblico ristretto di 400 padri gesuiti con il benestare di padre James J. Martin, editore della rivista gesuita America, che ha collaborato come consulente nella produzione del film e ha scelto personalmente la location italiana e la data. La rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica il 9 dicembre successivo ha pubblicato in italiano e inglese un’ampia intervista di 22 pagine a Martin Scorsese, realizzata dal direttore Antonio Spadaro, nella quale il regista parla estesamente dell’ispirazione del suo film.

Negli Stati Uniti il film ha avuto una distribuzione limitata a opera di Paramount Pictures a partire dal 23 dicembre 2016,per poi essere distribuito in tutto il paese nel gennaio 2017.

In Italia il film è uscito nei cinema il 12 gennaio 2017, distribuito da 01 Distribution.

Produzione e Incassi

Dopo aver girato i precedenti due film ricorrendo alla cinepresa digitale, Martin Scorsese ha deciso che per Silence avrebbe utilizzato esclusivamente la pellicola 35 millimetri.

Inizialmente Martin Scorsese aveva scritturato Daniel Day-Lewis, Gael García Bernal e Benicio del Toro, tuttavia hanno tutti abbandonato il progetto a causa dei ritardi continui nella lavorazione e sono stati sostituiti rispettivamente da Liam Neeson, Andrew Garfield e Adam Driver [11]

Le riprese si sono svolte interamente in Cina e a Taiwan, dal 30 gennaio al 15 maggio 2015.

Con un budget di 46 milioni di dollari, il film è stato un flop. Gli incassi mondiali sono stati di circa 23 milioni di dollari, di cui solo 7 milioni nel mercato nordamericano; rendendo la pellicola di minor successo commerciale di Martin Scorsese.

Critica

Il titolo del film Silence riprende il problema teologico del non intervento di Dio di fronte alla presenza del male; ovvero, secondo MYmovies, «il sentirsi abbandonato da un Dio il cui silenzio è talvolta assordante. Ognuna delle torture cui padre Rodrigues, l’io narrante della storia, verrà sottoposto mette alla prova non solo la sua fede ma la sua visione del mondo, l’idea stessa che esista una verità assoluta valida per tutti, e la legittimità di imporla agli altri, esponendoli a pericolo di vita. Dopo averci fatto immedesimare nelle lodevoli intenzioni di Rodrigues, infatti, Scorsese ribalta più e più volte la prospettiva, mostrandoci come, dal punto di vista giapponese, l’attività missionaria contenesse in sé una volontà colonizzatrice […] In questo senso Scorsese costruisce un film binario e palindromo […] che consente una doppia e opposta lettura della vicenda narrata». 

Scrive Il Morandini: «Debole nell’argomentazione teologica, confuso anziché complesso. Suscita domande, non fornisce risposte, ma fa riflettere». 

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Pubblicato su The Catholic Thing, 2016,   Traduzione di Davide Polenghi

http://www.iltimone.org/news-timone/silence-di-scorsese-non-un-film-cristiano-un-film/

«’Silence’ di Scorsese non è un film cristiano. E’ un film sull’apostasia presentata come atto di carità »

 di Brad Miner*

 Quando San Francesco Saverio portò il cattolicesimo in Giappone nel 1549, era dura imbattersi in persone convertite. Saverio ebbe molte difficoltà a imparare il giapponese, e, inizialmente, si affidò alle immagini, di solito illustrazioni di Cristo, di Maria e dei santi, per raccontare la storia cristiana. Morì tre anni dopo l’inizio della sua missione in questo paese.

Tuttavia, si convertirono in centinaia di migliaia, e la Chiesa giapponese prosperò per più di una generazione, fino all’inizio delle persecuzioni.  Nel 1597, ventisei cristiani furono crocifissi a Nagasaki. A partire dell’anno seguente e fino agli anni ’30 del secolo successivo, altri 205 nel paese furono martirizzati. E, dall’arrivo in Giappone, nel 1639, dei due preti-eroi portoghesi, di cui parla anche Shusaku Endo nel suo romanzo Silenzio, del 1966, ne vennero uccisi altri 206 con la colpa di essere Kirishitan.

Quello che le autorità giapponesi ritenevano essere un contributo commerciale con i paesi occidentali, da quel momento venne considerato una minaccia letale al patrimonio culturale giapponese. L’opera missionaria era pericolosa, e quei finti preti, basati su veri missionari, erano totalmente pronti a morire per Gesù. Ma il libro di Endo (e la sua nuova versione cinematografica di Martin Scorsese) non parla di martirio, ma su come evitarlo. Le autorità vogliono, soprattutto, l’apostasia (convinta o non), e la maggior parte dei personaggi principali diventano apostati.


 Da WIKIPEDIA:

Il film, che segna il ritorno alla collaborazione con Scorsese dello sceneggiatore Jay Cocks, dopo L’età dell’innocenza e Gangs of New York[2], è tratto dal romanzo storico Silenzio del 1966 del giapponese Shūsaku Endō, che narra le persecuzioni subite dai cristiani in Giappone durante il periodo Tokugawa nel XVII secolo e la storia dei padri gesuiti realmente esistiti Padre Cristóvão Ferreira e il gesuita italiano Giuseppe Chiara, su cui Endo ha modellato il personaggio di Padre Rodrigues. [3] Nei panni di tre padri gesuiti appaiono Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson.

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Agli inizi del diciassettesimo secolo, padre Padre Sebastião Rodrigues e Padre Francisco Garupe, gesuiti portoghesi, con il permesso dei superiori partono per il Giappone sulle tracce di Padre Cristóvão Ferreira, scomparso misteriosamente in quel lontano paese, forse a Edo, capitale e sede dello shogun o a Nagasaki. In Europa giungono notizie di massacri e torture dei cristiani che non abbandonano la loro fede, che non abiurano. La notizia più preoccupante che giunge al generale dei gesuiti a Roma è che  Padre Cristóvão Ferreira , il più eminente dei gesuiti sbarcati in Giappone, abbia abiurato sotto le torture e sia passato al servizio del vecchio e crudele inquisitore Inoue Masahige. Rodrigues e Garrupe si offrono volontari per affrontare il lungo viaggio e ristabilire la verità.

Sbarcati fortunosamente a Macao, vengono avvicinati da un personaggio che si dice cristiano e di sapere come rintracciare Ferreira: iIl simpatico Kichijiro (Yōsuke Kubozuka) [francamente ispirato a Scorsese dal celeberrimo personaggio di Kikuchiyo di Toshiro Mifune ne “I sette samurai” di Akira Kurosawa(1954), ovviamente qui meno bellicoso dell’originale, aduso ad abiurare ogni volta che si fosse reso necessario, fino al sacrificio finale].

I due si separano per avere più probabilità di rintracciare Ferreira. Garrupe si sacrifica per salvare alcuni innocenti ma Rodrigues dopo sofferenze e torture , riesce finalmente a raggiungere Ferreira con cui ha il “redde rationem” definitivo. Di fronte alle argomentazioni di quest’ultimo, di cultura e intelligenza superiore, che lo convince dell’impossibilità di convertire al cristianesimo una civiltà millenaria così lontana dal cristianesimo, abiura diventando il nuovo consigliere di Masahinge quando Ferreira muore, convertendosi allo stile e alla filosofia giapponese, sposandosi, e vivendo molti anni ancora come inquisitore addetto alla proibizione e alla censura di tutti i simboli cristiani importati clandestinamente dall’occidente.

Vecchio, raccomanda alla moglie di seppellirlo con un simbolo cristiano: un piccolo e umile crocifisso.

 

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(continua)

CITTADINO DELLO SPAZIO-This Island Earth(1955)

LONTANO NELLO SPAZIO IL PIANETA METALUNA CHIEDE AIUTO AI TERRESTRI
(Carlo Jacob)

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CITTADINO DELLO SPAZIO-This Island Earth(1955)

Un film di Joseph F. Newman e  Jack Arnold(non accreditato),. Con Faith Domergue, Rex Reason, Jeff Morrow, Russell Johnson, Lance Fuller, Robert Nichols, Douglas Spencer, Karl Lindt, Eddie Parker, Regis Parton, Titolo originale This Island Earth, 87 min. – USA

Cast:

Rex Reason: Cal Meacham,  Faith Domergue: Ruth Adams,  Jeff Morrow: Exeter,  Russell Johnson: Steve Carlson,  Lance Fuller: Brack,  Douglas Spencer: Il Monitore,  Robert Nichols: Joe Wilson,  Olan Soulé 1° reporter,

Soggetto Raymond F. Jones (romanzo)
Sceneggiatura Franklin Coen, Edward G. O’Callaghan
Casa di produzione Universal Pictures
Fotografia Clifford Stine
Montaggio Virgil Vogel
Musiche Herman Stein
Trucco Bud Westmore

Da wikipedia

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Prima pellicola fantascientifica realizzata in Technicolor dalla Universal, Cittadino dello spazio è una delle prime produzioni di successo del cinema di fantascienza realizzate con grande dispendio di mezzi, insieme a

La conquista dello spazio(https://it.wikipedia.org/wiki/La_conquista_dello_spazio),

Il pianeta proibito(https://it.wikipedia.org/wiki/Il_pianeta_proibito)

e

Ultimatum alla Terra(https://it.wikipedia.org/wiki/Ultimatum_alla_Terra).

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Il giovane scienziato Cal Meacham(Rex Reason), specialista nel controllo dell’energia atomica, attraverso un misterioso strumento di comunicazione, l’Interocitor, riceve da un misterioso personaggio dalle fattezze insolite, Exeter(Jeff Morrow), l’invito a raggiungere il suo centro di ricerca per comunicazioni importanti. Il luogo è una residenza di lusso e Exeter si dimostra ospite squisito e gentile. Nel residence Cal incontra altri noti scienziati, fra cui Ruth Adams(Faith Domergue), una bella scienziata che Cal aveva conosciuto in precedenza, ma che finge di non riconoscerlo. Superando la riservatezza di Exeter, Cal riesce a sapere che lo scopo del centro di ricerca è quello è quello di “opporsi alla guerra”. Ma quale guerra? La guerra in generale? Exeter è reticente, ma alla fine decide di aprirsi a Cal e Ruth. Exeter è un alieno del lontano mondo di Metaluna, in pericolo di annientamento da parte del pianeta Zaghon. Il centro di ricerca ha l’unico scopo di aiutare il popolo dei metaluniani a vincere la guerra con il pianeta Zaghon e sopravvivere. Metaluna sta per esaurire le sue risorse atomiche difensive. A Cal verrebbe assegnato il compito di portare avanti gli studi sulla conversione atomica del piombo in uranio. Per superare la diffidenza dei due giovani, Exeter li rapisce  e con un’astronave li trasporta su Metaluna, sperando di convincerli a cooperare per salvare il pianeta dall’annientamento. Su Metaluna la situazione è gravissima, continuamente bombardato dalle meteoriti di Zaghon. Dopo l’ultimo bombardamento, la situazione precipita. I tre debbono fuggire a bordo dell’astronave che li aveva portati su Metaluna. Exeter, ancora una volta li salva e, sebbene ferito da un guardiano mutante insettoide,  si dirige verso la Terra………..

Considerato da alcuni il primo esempio di “space opera”, il film è pervaso da un’atmosfera di ingenuità scientifica, tipica della fantascienza dell’epoca, ancora ottimista sul destino del mondo alle prese, si intuisce, con le minacce della guerra fredda e, di conseguenza, con la minaccia incombente dell’”altro”, il nemico disumano che ha un unico obiettivo: la distruzione della civiltà.

Con la partecipazione di Faith Domergue, famosa protagonista del cinema anni cinquanta.

Fotografia splendida di un Technicolor a grande definizione, forse in Vistavision nell’originale.

 

 

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=6-WqidM3tcg

https://www.youtube.com/watch?v=6hAuhVFf5nA

 

 

LEVIATHAN-Leviafan(Andrei Zvyagintsev,2014)

IL POTERE DEL LEVIATANO(Carlo Jacob)

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LEVIATHAN-Leviafan(Andrei  Zvyagintsev,2014)

Un film di Andrei Zvyagintsev. Con Aleksey Serebryakov, Elena Lyadova, Vladimir Vdovichenkov, Roman Madyanov, Anna Ukolova, Aleksey Rozin, Sergey Pokhodaev, Kristina Pakarina, Igor Sergeev, Alla Emintseva, Lesya Kudryashova, Valeriy Grishko, Igor Savochkin,  140 min,  Russia

Cast:
Aleksej Serebrjakov: Nikolaj,  Vladimir Vdovičenkov: Dimitri,  Roman Madjanov: Vadim, il sindaco,  Elena Ljadova: Lilija,  Anna Ukolova: Angela,  Sergej Pochodaev: Roman,  Aleksej Rozin: Paša,

 
Produced by Alexander Rodnyansky
Written by
Starring
Music by Andrey Dergachev, Philip Glass
Cinematography Mikhail Krichman
Production
company
Distributed by Fox[2]
Release date
  • 23 May 2014 (Cannes)
  • 5 February 2015 (Russia)
Running time 141 minutes[3]
Country Russia
Language Russian
Budget RUB 220m

 

Riprese

Il film è stato girato nell’estate del 2013 tra le cittadine di Kirovsk, Mončegorsk, Apatity ed il villaggio di Teriberka, tutte situate nella Penisola di Kola (Oblast’ di Murmansk).

Riconoscimenti

 

https://it.rbth.com/cultura/2016/10/31/arte-ritorno-alla-censura_643773

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Da Wikipedia

Peter Bradshaw, writing a full five-star review for The Guardian, gave the film great praise. Bradshaw thought that the film was “acted and directed with unflinching ambition” and described the film as “a forbidding and intimidating piece of work… a movie with real grandeur”. Finding parallels with the Book of Job, The New York Review of Books equated the villains with “Leviathan itself” and three characters (played by Vladimir Vdovichenkov, Aleksey Rozin and Anna Ukolova) with Job’s three friends.

On review aggregator website Rotten Tomatoes, the film has an approval rating of 99% based on 134 reviews, and an average rating of 8.6/10. The website’s critical consensus reads, “Leviathan lives up to its title, offering trenchant, well-crafted social satire on a suitably grand scale.” On Metacritic, based on 34 reviews, Leviathan holds an average score of 92 out of 100, indicating “universal acclaim”.

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Da Wikipedia

Thirty-five percent of the funding for Leviathan came from Russia’s Ministry of Culture. However, Vladimir Medinsky, Minister of Culture, a conservative historian, acknowledged that the film showed talented moviemaking, but said he did not like it. He sharply criticized its portrayal of ordinary Russians as swearing, vodka-swigging people, which he does not recognize from his experience as a Russian or that of “Real Russians”. He thought it strange that there is not a single positive character in the movie and implied that the director was not fond of Russians but rather “fame, red carpets and statuettes”. The Ministry of Culture has now proposed guidelines which would ban movies that “defile” the national culture. In turn, when appearing on oppositional TV channel Dozhd, director Zvyagintsev was criticised by journalist Ksenia Sobchak for accepting government subsidies. Specifically, Sobchak asked whether government funding had had no influence on the content of the movie. In response, Zvyagintsev maintained that he had always felt completely independent from the Ministry in writing and shooting the movie.

Vladimir Posner, a veteran Russian journalist, said: “Anything seen as being critical of Russia in any way is automatically seen as either another Western attempt to denigrate Russia and the Orthodox Church, or it’s the work of some kind of fifth column of Russia-phobes who are paid by the West to do their anti-Russian work or are simply themselves profoundly anti-Russian.”

Metropolitan Simon of Murmansk and Monchegorsk, the diocese where the movie was filmed, issued a statement calling it “honest”. He said that Leviathan raised important questions about the state of the country.

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Da Wikipedia

IL LEVIATANO

In filosofia il Leviatano (Leviathan) è un’opera di filosofia politica scritta da Thomas Hobbes nel 1651. Il Leviatano rappresenta simbolicamente lo Stato come un grande corpo le cui membra sono i singoli cittadini. Tale è il senso della copertina del trattato che raffigura il Leviatano contenente nei pezzi del suo vestito altrettanti cittadini-sudditi. Tale opera è considerata la teorizzazione e l’atto costitutivo dello stato assoluto moderno. L’autorità dello stato è pari alla porzione di libertà individuale che ognuno gli delega con la rinunzia, per vivere in pace, ad esercitare i corrispondenti diritti collegati a tale libertà.

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La figura del mostro portò il filosofo inglese Thomas Hobbes a paragonare la sua forza con il potere assoluto dello Stato. Infatti nel suo celebre trattato di filosofia politica omonimo egli paragona il potere dello Stato alla devastante forza della creatura del mare, necessaria al mantenimento della pace e dell’ordine.

Herman Melville nel celebre romanzo Moby Dick (o The Whale – la balena – 1851) cita più e più volte la figura del Leviatano incarnandola nel capodoglio, animale che secondo lui, per le sue immense proporzioni e la sua spaventosa potenza, più rappresenta questa figura mitologica. In ebraico moderno, la parola livyatan significa infatti “balena“.

Shakespeare nomina un leviatano in Sogno di una notte di mezza estate, atto II scena I, quando Oberon, tramando di somministrare a Titania una pozione d’amore, dice a Puck: “Portami questa pianta, e vedi di tornare / Prima che il leviatano abbia percorso a nuoto una lega”.

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La Russia dopo l’URSS. Un discorso critico e inquietante su un grande paese ormai inquinato da corruzione e residui autoritari. Il grande Leviatano di Hobbes continua ad esercitare il suo immenso potere su un’umanità ormai impegnata solo a evitare l’ira dei potenti e a tirare a campare anche fra i fumi dell’alcol.

I guai per il meccanico Nikolaj cominciano quando il sindaco Vadim gli comunica che vuole espropriargli il suo cottage in riva al mare, dove Nikolaj vive con la sua seconda moglie Lilija, loro figlio,  e il suo figlio di prime nozze, l’adolescente Roma. Vadim vuole il terreno  per costruire un impianto di telecomunicazione.  Il risarcimento è minimo rispetto al valore reale dei beni espropriati. A questo punto Nikolaj chiede l’aiuto di Dima, un suo  vecchio commilitone divenuto un famoso avvocato a Mosca. Dima accorre subito in nome dell’antica amicizia e sembra avere una facile vittoria sulle pretese del corrotto Vadim. Ma per poco. Nikolaj viene arrestato per offese alla polizia con un pretesto e Dima si accolla anche questo problema. Ma il clima si fa pesante e Vadim passa alle minacce, non tanto velate, sino a minacciare Dima con una pistola. Con Nikolaj in carcere, lo scoraggiato Dima accetta il conforto di Lilija. I due si innamorano, ma sorprendentemente scompaiono nel nulla. A questo punto il gioco di Vadim diventa facilissimo. Convince la polizia a perseguire Nikolaj per l’assassinio dei due amanti………

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Il film si chiude con l’inaugurazione di una bellissima chiesa sul terreno spianato di Nikolaj, offerta da Vadim con devozione al clero locale, il cui vescovo risulta il saggio consigliere del corrotto sindaco…………

 

 

Qualcuno ha parlato di una sorta di western in chiave europea. In effetti il film ha delle caratteristiche che rimandano al cinema americano. I cattivi sono cattivi senza mezzi termini, i corrotti idem, alcuni schemi narrativi sono conservati in pieno e la narrazione nulla tace per aumentare la suspense, vittime e colpevoli sono distinti con grande chiarezza così come i particolari della trama.

 

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Trailer

https://www.comingsoon.it/film/leviathan/50529/video/?vid=18290

 

 

L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE- The Man Who Killed Don Quixote(Terry Gilliam,2018)

DON QUIJOTE E LE DISAVVENTURE DI TERRY GILLIAM(Carlo Jacob,2018)

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L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE- The Man Who Killed Don Quixote(Terry Gilliam,2018)
Un film di Terry Gilliam. Con Adam Driver, Jonathan Pryce, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko, Joana Ribeiro, Óscar Jaenada, Jordi Mollà, Rossy De Palma, Jason Watkins, Sergi López, Paloma Bloyd, Titolo originale The Man Who Killed Don Quixote, 132 min. – Gran Bretagna, Spagna

Cast:
Adam Driver: Toby Grisoni, Jonathan Pryce: Javier “Don Chisciotte”, Joana Ribeiro: Angelica, Stellan Skarsgård: il capo, Olga Kurylenko: Jacqui, Jason Watkins: Rupert, Óscar Jaenada: gitano, Sergi López: fattore, Rossy de Palma: moglie del fattore, Jordi Mollà: Alexei Miiskin, Paloma Bloyd: Melissa, Eva Basteiro-Bertoli: Dorothea,

https://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_uccise_Don_Chisciotte

https://it.wikipedia.org/wiki/Lost_in_La_Mancha

Le tribolazioni di Terry Gilliam, durate venti anni, per la realizzazione di un film sul capolavoro di Miguel de Cervantes “al Don Chisciotte della Mancia, finalmente prodotto e distribuito nel 2018 con il titolo ”L’uomo che uccise don Chisciotte”.

La personalità del Monty Pithon (https://it.wikipedia.org/wiki/Monty_Python) e le traversie della produzione, hanno prodotto un’opera visionaria, fantasmatica, di assoluta e libera fantasia, che è solo ispirata allo spirito dell’opera letteraria originale, lontana da qualunque trama razionale, un sublime pastiche, dove si mescolano le avventure del vecchio cavaliere alle vicende della produzione, stretta fra le esigenze artistiche di Gilliam e intrighi fin troppo materiali, che intende vendere tutti i diritti a un miliardario russo innamorato della storia del coraggioso cavaliere, e i ricordi del personaggio del regista, contemporaneamente Sancho Panza, per il suo Don Chisciotte girato in bianco e nero come tesi di laurea.

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Lo spettatore rinunci ad ogni tentativo di razionalizzare quello che vede e si lasci trasportare da una sarabanda deliziosa fatta di presunte vicende eroiche (ed erotiche), furbissimi popolani, giganti con tanto di clava, cavalieri misteriosi e tutto il repertorio di una favola sublime, compreso l’intervento della Guardia Civil a seguito di uno scambio di persona.

E su tutto e tutti, gli scenari meravigliosi della Mancha spagnola semidesertica, dove sembra naturale incontrare tutti gli arcani di un mondo che non esiste più.

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Grandissimo Johnatan Price nei panni di un Don Chisciotte alla ricerca della sua Dulcinea, sino alla fine fedele ai principi della Cavalleria.

 

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Don Chisciotte(Johnatan Pryce) a Sancho Panza(Adam Driver), il regista:

Come pretendi di leggere questo libro sulla Cavalleria: tu non sai leggere, tutt’al più te lo leggo io e ti mostrerò le figure!

 

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Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=Vi7BVX9SpIM

UNA STORIA SENZA NOME(Roberto Andò, 2018)

UN FILM NEL FILM SENZA NOME

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UNA STORIA SENZA NOME(2018)
Un film di Roberto Andò. Con Micaela Ramazzotti, Renato Carpentieri, Laura Morante, Jerzy Skolimowski, Antonio Catania, Titolo originale Una storia senza nome, 110 min. – Italia, Francia

Cast:
Micaela Ramazzotti: Valeria Tramonti,  Renato Carpentieri: Alberto Rak,  Laura Morante: Amalia Roberti,  Jerzy Skolimowski: Jerzy Kunze,  Antonio Catania: Vitelli,  Gaetano Bruno: Diego Spadafora,  Marco Foschi: Riccardo,  Martina Pensa: Irene,  Renato Scarpa: Onofri,  Silvia Calderoni: Agate,  Alessandro Gassmann: Alessandro Pes,

Soggetto Roberto Andò, Angelo Pasquini
Sceneggiatura Roberto Andò, Angelo Pasquini con la collaborazione di Giacomo Bendotti
Produttore Angelo Barbagallo
Produttore esecutivo Gianfranco Barbagallo
Casa di produzione Bibi Film, Rai Cinema
Distribuzione (Italia) 01 Distribution
Fotografia Maurizio Calvesi
Montaggio Esmeralda Calabria
Musiche Marco Betta
Scenografia Gianni Carluccio

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Una_storia_senza_nome


 

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Lo strano caso del furto della “Natività” del Caravaggio

https://www.finestresullarte.info/763n_nativita-di-caravaggio-oratorio-san-lorenzo-palermo.php

http://www.artslife.com/2018/02/09/thriller-caravaggio-fu-venduta-a-pezzi-la-nativita-rubata-a-palermo-nel-1969/

http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2018/4/14/CARAVAGGIO-Nativita-rubata-nel-69-a-Palermo-la-verita-scomoda-dei-pentiti-di-mafia/816326/


Jerzy Skolimowski, il regista, sceneggiatore e attore polacco, membro della “scuola polacca di cinema” collaboratore di Andrzej Wajda  e  Roman Polanski, nei panni del regista Jerzy Kunze.

https://it.wikipedia.org/wiki/Jerzy_Skolimowski


 

 

Film complesso, denso di colpi di scena.

La vicenda ruota attorno alla scomparsa del dipinto “La natività” del Caravaggio da Palermo nel 1969, si suppone ad opera della mafia.

L’intricata vicenda ha come protagonisti:

-Valeria Tramonti (Micaela Ramazzotti), segretaria presso una casa di produzione cinematografica, la quale viene avvicinata da un misterioso personaggio, Alberto Rak (Renato Carpentieri) che le propone un canovaccio di un film che racconta le retroscena della scomparsa del dipinto, sapendo che la donna, in realtà, scrive nell’anonimato soggetti e sceneggiature per il suo amore  Alessandro Pes (Alessandro Gassmann), sceneggiatore per la casa di produzione, da anni ormai privo di qualunque creatività per oscuri motivi

-Lo sceneggiatore in crisi Pes

-Lo stesso Rak, che si rivelerà un ispettore in pensione della TUTELA PATRIMONIO ARTISTICO (Comando Carabinieri), il quale sa per certo che il furto del dipinto è opera della mafia

-La madre della donna, Amalia Roberti(Laura Morante), la quale sembra completamente estranea alle attività della figlia e amante del ministro dei Beni Culturali Onofri(Renato Scarpa)

-Il produttore Spatafora(Gaetano Bruno) affiliato alla mafia, il quale si affretta a nominare Valeria segretaria di produzione per poterla meglio controllare, dopo che ha scoperto che è proprio lei l’autrice delle sceneggiature passate a Pes , il quale ordina il pestaggio dello sceneggiatore, riducendolo in coma, poiché quest’ultimo si rifiuta di rivelare quello che aveva saputo sul furto del dipinto e il coinvolgimento della mafia

-Il regista polacco Jerzy Kunze(Jerzy Skolimowski), a cui la produzione affida il film sulla scomparsa della “Natività”

-Palazzo Chigi, dove il governo, in crisi politica, vuole aggiungere al suo medagliere il recupero del dipinto, anche a costo di pagarlo alla mafia!!

Il film verrà realizzato, e, in coda, alla prima si vedono Valeria e Alessandro felici per il successo e gli applausi all’opera. Ma appaiono due semplici spettatori. Un pizzico di mistero non guasta: che tutto il film sia stato solo il racconto di un film?

Il turbine che avvolge i personaggi, al limite del pastiche e tratti esilarante, lascia senza fiato lo spettatore che, naturalmente, dovrebbe vedere il film per lo meno due volte per comprenderne i meccanismi, ma la mano ferma di Andò nella guida degli attori e il suo stupefacente  estro per la suspense,  oltre alla sua ultima opera “Le confessioni”, confermano il regista come uno dei rappresentanti più qualificati e interessanti della nostra cinematografia.

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Soundtrack originale

Marco Betta

https://www.youtube.com/playlist?list=OLAK5uy_ma17YftaznSIRCqPKBPwCQH7TxhHgOSRw

 

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=KU8Q-Geubio

 

 

ALTAMIRA-Finding Altamira(Hugh Hudson,2016)

ALTAMIRA: LA SCOPERTA DI UNA BAMBINA(Carlo Jacob,2018)

#TheEndlessCinema  #altamira  #carlojacob  #lettereditransito

ALTAMIRA-Finding Altamira(2016)
Un film di Hugh Hudson. Con Antonio Banderas, Clement Sibony, Rupert Everett, Javivi, Irene Escolar, Nicholas Farrell, Allegra Allen, Lluís Soler, Tábata Cerezo, Golshifteh Farahani, Chantal Garsan, Concha Hidalgo, Katie Paterson, Henry Goodman, Maryam D’Abo, Pierre Niney,  97 min., Spagna, Gran Bretagna, Francia 2016.

Cast:
Antonio Banderas as Marcelino Sanz de Sautuola y de la PedruecaGolshifteh Farahani as Conchita,  Allegra Allen as María Sautuola ,  Irene Escolar as older María,  Clément Sibony as Emile CartailhacHenry Goodman as De Los Ríos,  Pierre Niney as Paul Ratier,  Rupert Everett as Monsignor,  Javivi Gil Valle as Harlé,  Nicholas Farrell as Vilanova,  Lluís Soler as Mero,  Tábata Cerezo as Pasi,  Chantal Garsan as the soprano,  Concha Hidalgo as the marchioness,  Katie Paterson as Carolina,  Maryam d’Abo as Elena,  José Luis Esteban as padre Tomás,  Gonzalo Cunill as Cubillas,  Ximena Vera as the sister,  Kike Guaza as king Alfonso XIITristán Ulloa as Abbé BreuilCarlos Camino as a boy,  Javier Laorden as the editor,  Dylan Moreno as the mayor,

 

https://www.imdb.com/title/tt3014910/

https://en.wikipedia.org/wiki/Marcelino_Sanz_de_Sautuola

http://www.bradshawfoundation.com/spain/altamira/discovery/index.php

https://en.wikipedia.org/wiki/Cave_of_Altamira

La scoperta delle grotte di Altamira (Cantabria,Santander,Spagna), capolavori di pitture rupestri, alcune risalenti a 32000 anni fa, del periodo paleolitico superiore(solutreano-magdaleniano) risalenti per la maggior parte a circa 16000-14000 anni fa.

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Il film è il racconto di come l’archeologo dilettante  Marcelino Sautuola scoprì, nel 1878, le grotte sul proprio terreno, dove era entrata per curiosità la figlioletta di 9 anni, Maria, che aveva dato l’allarme alla vista delle incredibili pitture rupestri. Soprattutto, il film è il resoconto delle vicende che seguirono alla scoperta, vicende che videro Santuola ignorato, beffeggiato fino all’insulto e  sospettato di truffa  dagli ambienti accademici europei e di eresia dal clero spagnolo, con l’avallo del più grande archeologo accademico di Francia, Emile Cartailhac. Le controversie e i sospetti di contraffazione delle pitture condussero Sautuola ad una morte prematura nel 1889. Solo nel 1902 Emile Cartailhac riconobbe il suo errore e l’importanza delle scoperte di Sautuola.

Convincente il maturo Banderas nei panni di Sautuola e un vero e proprio fenomeno di recitazione la bambina Allegra Allen. Un po’ al di sopra delle righe il grande Rupert Everett, nei panni del dell’ostinato e ossessivo vescovo per il quale le deduzioni di Sautuola erano sospette di eresia.

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Soundtrack

Mark Knopfler & Evelyn Glennie

https://www.youtube.com/watch?v=xdAhSZB2lh8

 

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=mJ7VPiSr7R0

FRONTE DEL PORTO-On The Waterfront (Elia Kazan,1954)

FORMAZIONE DI UN EROE SINDACALISTA  AL “FRONTE”

#TheEndlessCInema  #frontedelporto  #carlojacob #lettereditransito

FRONTE DEL PORTO-On The Waterfront(Elia Kazan,1954)
Un film di Elia Kazan. Con Rod Steiger, Lee J. Cobb, Karl Malden, Marlon Brando, Eva Marie Saint, Pat Henning, Leif Erickson, James Westerfield, Tony Galento, Tami Mauriello, John F. Hamilton, John Heldabrand, Rudy Bond, Don Blackman, Arthur Keegan, Abe Simon, Martin Balsam, Titolo originale On the Waterfront, b/n, 108 min. – USA

Cast:
Marlon Brando: Terry MalloyKarl Malden: Padre Barry,  Lee J. Cobb: Michael G. Kelly “Johnny Friendly”,  Rod Steiger: Charley Malloy,  Eva Marie Saint: Edie Doyle,  Rudy Bond: Moose,  Leif Erickson: Glover,  James Westerfield: Big Mac,  Tony Galento: Truck,  Tami Mauriello: Tillio,  John Hamilton: Pop Doyle,  John Heldabrand: Mott,  Pat Henning: Kayo Dugan,  Don Blackman: Luke,  Arthur Keegan: Jimmy,  Abe Simon: Barney,  Martin Balsam: Gillette (Non accreditato),

Soggetto Budd Schulberg
Sceneggiatura Budd Schulberg
Produttore Sam Spiegel
Casa di produzione Horizon Pictures,
Columbia Pictures Corporation
Fotografia Boris Kaufman
Montaggio Gene Milford
Musiche Leonard Bernstein
Scenografia Richard Day
Costumi Anna Hill Johnstone
Trucco Fred Ryle

Premi


 

Tempi di “Caccia alle streghe”

Da Wikipedia

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Il 10 aprile 1952 Elia Kazan, dinanzi ai membri della Commissione per le attività antiamericane, accusò di militanza comunista undici artisti cinematografici, tra i quali il regista Jules Dassin e l’attrice Kim Hunter, da lui diretta in Un tram che si chiama Desiderio (un’interpretazione che le era valsa l’Oscar alla miglior attrice non protagonista). Mentre per essi ciò rappresentò la fine di ogni prospettiva di lavoro nell’ambiente, il regista, dopo il mediocre Salto mortale, «cinema da guerra fredda che gronda retorica»,[5] torna alle origini, a New York, dove dirige Fronte del porto.

Inevitabilmente, in un film in cui i temi della delazione e del tradimento svolgono un ruolo centrale, il regista e la critica non potevano sottrarsi al confronto coi recenti avvenimenti. Si è visto in questo film un atto “terapeutico, il desiderio di autogiustificazione”[6], “la schizofrenia” di un autore “diviso tra il suo Hyde passato e il suo Jekyll presente[7], “lo specchio dei pregi e dei difetti di Kazan: …rimorso e aggressività, richiesta di comprensione e spavalderia di ribelle”[8].

E un legame ancora più intimo e soggettivo con l’esperienza personale del regista si può cogliere in alcuni momenti della parte finale del film, quando Terry, dopo la deposizione in tribunale, deve affrontare l’indifferenza e il disprezzo degli amici di prima.

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Un “Cristo fra i muratori” (Edward Dmytryk,1949) sul fronte del porto di New York!

https://it.wikipedia.org/wiki/Cristo_fra_i_muratori

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Cinque colonne portanti del cinema americano guidate con mano sicura dal grande Elia Kazan:

Marlon Brando, Lee J. Cobb, Karl Malden, Rod Steiger, Eva Marie Saint

alcuni alla loro prima importante esperienza cinematografica, come Marlon Brando, dopo “Un tram che si chiama desiderio”, e Eva Marie Saint. Una colonna sonora, di Leonard Bernstein,  che ha aperto nuovi orizzonti alle musiche da film.

Il volto insanguinato di Terry fece epoca!!!!

attori

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La banda di Michael G. Kelly “Johnny Friendly”(Lee J. Cobb) gestisce la vita e il lavoro degli scaricatori di porto di New York. Johnny Friendly stabilisce chi deve e può lavorare e chi deve invece tirare la cinghia perché non ha obbedito agli ordini dell’organizzazione criminale o perché è sospettato di essere una spia dell’ispettorato del lavoro, come il fratello di Edie Doyle (Eva Marie Saint) il quale viene gettato dalla finestra della sua abitazione, senza che tutti gli altri osino fiatare, e, soprattutto, senza denunciare i responsabili all’ispettore Glover(Leif Erickson) che indaga fra mille difficoltà sull’attività della banda.

Terry Malloy(Marlon Brando) è un giovane componente della banda, fratello dell’avvocato Charley Malloy (Rod Steiger) , braccio destro di Johnny. Terry è un  ex pugile a cui Johnny ha rovinato la carriera coinvolgendolo nel giro delle scommesse clandestine e viene inconsapevolmente incaricato di attirare il fratello di Edie nella trappola mortale. Terry, innamorato della ragazza, comincia a frequentare padre Barry (Karl Malden), il gagliardo sacerdote che opera fra gli scaricatori, il quale tenta invano da tempo di convincerli a ribellarsi e sporgere denuncia a Glover. Ma Terry non ha il coraggio di farlo per non essere accusato dai suoi stessi amici di essere una spia, finché padre Barry, dopo un’aggressione della banda agli scaricatori riuniti in chiesa, lo convince a testimoniare al processo a Johnny, che reagisce facendo uccidere barbaramente Charley per non essere riuscito a dissuadere Terry dal testimoniare.

Dopo l’ultimo crimine di Johnny, Terry finalmente reagisce. Affronta Johnny il quale con l’aiuto della banda lo pesta a sangue scaricandolo sul pontile. Ma le cose sono cambiate. I suoi compagni e padre Barry lo rianimano e lo incitano a mettersi a capo della rivolta.

Nell’ultima, e famosissima sequenza, il sanguinante Terry, barcollando, si mette a capo di tutti i suoi compagni e, come in una processione, li conduce, tutti, a scaricare l’ultima nave in attesa nel porto, mentre Johnny, pestato a sua volta da Terry, invano tenta di fermarli urlando e minacciandoli: ma invano, la sua attività criminale è finita per sempre!!

Kazan e i suoi attori meravigliosi, tutti rimasti nella più grande Storia del Cinema.

Un film di grande impegno civile il cui enorme successo mondiale contribuì alla rinascita e al riscatto del regista dopo le sue denunce di undici artisti dinanzi alla “Commissione per le attività antiamericane” di McCarthy: aveva ancora molto da dire!!

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Soundtrack

Leonard Bernstein

https://www.youtube.com/watch?v=AOVs50Axufs

Love theme: https://www.youtube.com/watch?v=OsShLx4NmVA

 

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=GOOI2Cnhgdk

 

MUSICA E FILM 77, Leonard Bernstein, FRONTE DEL PORTO-On The Waterfront (Elia Kazan,1954)

MUSICA E FILM 77

#TheEndlessCinema  #musicaefilm77  #frontedelporto  #carlojacob  #lettereditransito

Film

FRONTE DEL PORTO(1954)

Un film di Elia Kazan. Con Rod Steiger, Lee J. Cobb, Karl Malden, Marlon Brando, Eva Marie Saint. Pat Henning, Leif Erickson, James Westerfield, Tony Galento, Tami Mauriello, John F. Hamilton, John Heldabrand, Rudy Bond, Don Blackman, Arthur Keegan, Abe Simon, Martin Balsam, Titolo originale On the Waterfront, b/n, 108 min. – USA

 

Soundtrack

Leonard Bernstein

https://www.youtube.com/watch?v=OsShLx4NmVA

https://www.youtube.com/watch?v=1iwvsV5cAks

https://www.youtube.com/playlist?list=PLsTCsctPKEHby_0D27Ec4OJVHKZFHxfKO

https://www.youtube.com/watch?v=3_AYzvs3rYI&list=PLsTCsctPKEHby_0D27Ec4OJVHKZFHxfKO&t=0s&index=7

 

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=pSWtQpYLf2M

 

 

 

Foto

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L’ISOLA DEL DOTTOR MOREAU-THE ISLAND OF DR. MOREAU(Don Taylor, 1977)

LE BESTIE DIVENTANO UMANE: MA NON TUTTO FILA LISCIO(Carlo Jacob,2017)

#TheEndlessCinema   #lisoladeldottormoreau  carlojacob   #lettereditransito

L’ISOLA DEL DOTTOR MOREAU-THE ISLAND OF DR. MOREAU(1977)

Un film di Don Taylor. Con Burt LancasterMichael YorkRichard BasehartBarbara CarreraNigel Davenport, John Gillespie, David Cass Jr., Nick Cravat, Gary Baxley, Bob Ozman, Fumio Demurag,  Titolo originale The Island of Dr. Moreau, 104 min. – USA.

Cast:

Actor Role
Burt Lancaster Dr. Paul Moreau
Michael York Andrew Braddock
Nigel Davenport Montgomery
Barbara Carrera Maria
Richard Basehart Sayer of the Law
Nick Cravat M’Ling
Fumio Demura Hyenaman

 

Written by Al Ramrus
John Herman Shaner
Based on The Island of Doctor Moreau
by H. G. Wells
 
Music by Laurence Rosenthal
Cinematography Gerry Fisher
Edited by Marion Rothman
Distributed by American International Pictures
Release date ·         July 13, 1977

 

Basato sul racconto “The Island of Doctor Moreau”  di  H. G. Wells.

 

 

 

 

 

La spaventosa avventura di un giovane ufficiale di marina, Andrew Braddock(Michael York), salvatosi da un naufragio su un’isola, apparentemente disabitata, dell’oceano Pacifico, lontana da ogni contatto con il mondo civilizzato. Nella giungla fittissima che ricopre l’isola, viene aggredito da un essere incredibile, un umanoide dalle apparenze umane e dal comportamento di una bestia feroce. Il giovane, fuggendo, cade in una trappola da cui è estratto da un personaggio dall’aspetto di un cacciatore che lo porta in um compound fortificato circondato da una potente barriera di bambù e riceve le prime cure. Il personaggio è Montgomery(uno straordinario Nigel Davenport), burbero avventuriero, guardia armata del padrone dell’isola, il dottor Paul Moreau (Burt Lancaster), un gentiluomo che si qualifica come medico e scienziato e che sulle prime non vuole rivelare nulla delle sue attività sull’isola misteriosa, ma non si dimostra sorpreso dall’aggressione dell’uomo bestia.

Nel compound, Andrew fa la conoscenza con un’affascinante fanciulla, Maria(Barbara Carrera), compagna e amante di Moreau.

Di fronte alle insistenti domande di Andrew finalmente Moreau si apre e confida il perché della sua presenza sull’isola e la natura delle ricerche e degli esperimenti che conduce su animali fatti portare dal continente. Moreau vuole trasformare gli animali in esseri umani per dimostrare il potere della manipolazione genetica  e delle tecniche chirurgiche. Dopo l’ostracismo subito in patria, Moreau vuole la sua rivincita su tutti gli scettici ambienti scientifici che lo avevano osteggiato in patria.

E’ ora in grado, servendosi della manipolazione genetica e di orrendi interventi chirurgici nella “casa del dolore”, di trasformare gli animali in esseri “umani”, che, al passare degli anni, sono confinati nella giungla e in una orrenda caverna, dove sono controllati dal più scaltro degli uomini-bestia, “l’enunciatore della Legge”(Richard Basehart), che predica in continuazione le proibizioni (non uccidere, non versare sangue, non camminare su mani e piedi…) a cui debbono attenersi gli uomini-bestia per non essere riportati nella “casa del dolore” degli orrendi esperimenti di Moreau.

Ma Moreau si accorge col tempo che le sue orrende creature stanno lentamente regredendo allo stato animale. Alle prime aggressioni, Andrew, che nel frattempo aveva amato Maria, reagisce uccidendo (forse per pietà) l’uomo-bisonte che aveva osato spargere sangue. Moreau, quasi  impazzito, dopo aver ucciso Montgomery che tentava di opporsi, deve mantenere la parola data alla “legge” e porta Andrew nella casa del dolore per fargli subire il processo inverso: trasformarlo in animale.

Ma  la convivenza pacifica fra uomo e bestia è definitivamente rotta……..

 

Considerando Wells e il suo racconto originario, la metafora del fallimento del positivismo ottocentesco è molto chiara. Nessun intervento umano può modificare la natura umana e animale senza provocare cataclismi da cui l’umanità non si riprenderà più dopo il fallimento di qualunque tentativo di ottenere un successo impossibile: quello di dominare la natura!

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Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=HftWaY5qb1A

 

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Il film di Don Taylor è il remake della prima riduzione cinematografica del racconto di H.G.Wells, con Charles Laughton e Bela Lugosi:

The Island of Lost Souls (Erle C. Kenton, 1932)                                                         .
Un film di Erle C. Kenton. Con Charles LaughtonRichard ArlenLeila HyamsKathleen BurkeBela Lugosi, Stanley FieldsArthur Hohl, Robert Kortman, 74 min. – USA

Cast:
Charles Laughton: dottor Moreau,   Richard Arlen: Edward Parker,   Leila Hyams: Ruth Thomas,   Bela Lugosi: l’enunciatore della Legge,   Kathleen Burke: Lota, la donna pantera,   Arthur Hohl: Montgomery,   Stanley Fields: capitano Davies,   Paul Hurst: Donahue,  Hans Steinke: Ouran,  Tetsu Komai: M’ling,  George Irving: il Console……

1932

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=eZI12TdvzAY

https://www.youtube.com/watch?v=oROUoc4BB0I

 

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Nel 1996 è la volta di un altro remake del racconto di Wells, con Marlon Brando:

L’isola perduta-The Island of Dr. Moreau(John Frankenheimer,1996)           .
Un film di John Frankenheimer. Con Marlon BrandoVal KilmerDavid ThewlisFairuza BalkRon Perlman, Marco HofschsneiderTemuera MorrisonWilliam HootkinsDaniel RigneyNelson de la RosaPeter Elliott (II)Mark Dacascos, Miguel López (II), Neil YoungDavid Hudson,  Titolo originale The Island of Dr. Moreau, 105 min. – USA

Cast:
Marlon Brando: Dottor Moreau, David Thewlis: Edward Douglas, Val Kilmer: Montgomery, Fairuza Balk: Aissa, Ron Perlman: Custode della Legge, Marco Hofschneider: M’Ling, William Hootkins: Kiril, Daniel Rigney: Hyena, Mark Dacascos: Lo-Mai, Temuera Morrison: Azazello,

1996

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Il film non ebbe  successo, con un Marlon Brando affetto da una clamorosa pinguedine e impegnato in una pesante recitazione di maniera, un “gigionismo” portato alle estreme conseguenze, a tratti insopportabile.

Da wikipedia
«Il film non ha avuto successo di pubblico ed è stato stroncato dalla critica […]. Può darsi che il discorso sull’uso della scienza sia infarcito di luoghi comuni; può darsi anche che ci siano troppi effettacci da grand-guignol … ma […] presenta almeno un motivo (indiscutibile) di interesse: l’interpretazione di uno spettacoloso e straripante Marlon Brando.»

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=mbF6yOPGulw